giovedì 22 gennaio 2009

Il Taglio

Il processo di taglio delle gemme dure o colorate prevede l’uso di dischi diamantati, contenenti polvere di diamante, e proprio con questi si procede con l'operazione di preformatura, rifinitura e lucidatura di una pietra preziosa o pietra dura. Generalmente sono necessari almeno 4 passaggi di formatura + lucidatura per ogni singola faccetta.
I dischi abrasivi diamantati, si scelgono in base al tipo di pietra e al taglio; ad esempio per sfaccettare un grezzo di Quarzo o Topazio, sarà necessario utilizzare dischi da 100 grit per la pre-formatura, 260 grit per l’abbozzo del taglio, 600 grit per la spianatura e 1200 grit per la pre-lucidatura. Dopo questi primi quattro passaggi, si eseguirà la lucidatura. Per le pietre più dure (oltre 8 punti scala mohs),
generalmente si utilizza un disco da 2400 grit. La lucidatura si esegue utilizzando polveri di ossido (cerio o allumina) o polveri di diamante o carburo di titanio (fino a 100.000 mesh ) mescolate con soluzioni adeguate e spalmate su un disco di stagno. Il processo qui descritto è il primo step per ottenere una perfetta forma e lucidatura della pietra.
La forma del grezzo, la purezza del materiale ed il colore, sono tre elementi che determinano il tipo di taglio. A seconda quindi del ciotolo di grezzo, è necessario identificare eventuali impurezze ed incrusioni (ghiacciature), segarle (con parsimonia) fino ad ottenere un grezzo “puro”. Poi è necessario intravedere internamente la forma più idonea (generalmente da base quadrata, rettangolare, rotonda od ovale) considerando attentamente le proporzioni del taglio. Infine si cerca di orientare la parte con colore più intenso verso il basso, per dare alla luce emessa maggiore colore, quanto più possibile.
Generalmente da un grezzo esente da incrusioni si ricava (quando si è bravi ed anche fortunati) una pietra tagliata con un peso che equivale a circa il 30% del grezzo utilizzato. Vale a dire un grezzo di 10 carati daranno un peso a taglio finito di circa 3 carati. Più o meno.

La lucentenezza della pietra è data dal tipo di pietra e dal tipo di taglio. L’angolo di rifrazione e l’angolo critico corrispondente determinano l’esatto angolo da utilizzare per le faccette principali del pavilion (parte inferiore) e crown (parte superiore). Sulla base di queste, le faccette secondarie di decoro, si adattano in proporzione. Per esempio un Quarzo ha un indice di rifrazione di 1,54 ed un angolo critico di 40,49°, mentre un Topazio un IR 1,61 con un angolo critico di 38,40°. Gli angoli di taglio saranno quindi diversi. Per questo gioco di valori, la luce che entra nella pietra sarà in grado di ritornare ed uscire. A voi apparirà quindi “lucente”. Una pietra tagliata che non tiene conto dei parametri spiegati, risulterà in gergo dell’esperto “sfondata”. In pratica si vede attraverso e non fa luce.

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